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                                           BRUNO (anno 2008)

Bruno, lampade e vasi realizzati con filati di recupero all'uncinetto.

Tutti noi abbiamo in fondo al cassetto un vecchio capo in lana, magari un vecchio maglione legato ad un particolare ricordo e dal quale è difficile separarci, pur sembrandoci  irrazionale che continui ad occupare spazio nel nostro straripante armadio.

Questo è solo uno, il più emozionale, dei motivi che mi hanno portato a ridare nuova vita, nel mio immaginario, ad un capo da gettare....è l' istinto che mi porta a riutilizzare ogni tipo di scarto, come una volta i contadini lombardi riusavano ogni parte dei prodotti della natura “senza buttare via mai niente”: ho nella mia memoria storica inconscia la povertà dei miei avi e della sterile brughiera dell'alto milanese.

Ancora,  l’uncinetto al quale mi sono riavvicinata dopo averlo appreso nell'infanzia, è per me, una sorta di “design therapy”: attività estremamente rilassante, legata alla realizzazione di un progetto che permette di vivere in modo produttivo e creativo le più diverse situazioni della vita, di per sé magari un po’ noiose, ma inevitabili come  le attese, poi  il non plus ultra è lavorare a maglia ascoltando la lettura in podcast dei miei romanzi preferiti!

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